SQUALI POTENZIALMENTE PERICOLOSI PER L'UOMO
Le immagini di questo articolo non sono riproducibili se non dietro esplicita autorizzazione scritta dell'autore - Stefano Boniello All Rights Reserved © 2009 - 2014Cominciamo col dire che lo squalo, per sua natura, non è un mangiatore di uomini; certo gli episodi accaduti negli anni scorsi, sino ad oggi, hanno portato gli organi di stampa a dare risalto agli attacchi, non solo per dovere di cronaca, ma forse anche per far apparire questo predatore un killer spietato.
Il regno dello squalo è il mare e l'oceano, ed è il signore incontrastato di questo habitat. Si tratta di un animale in genere molto curioso e, per molti aspetti e come molti altri animali, può avvicinarsi a qualsiasi altro animale, uomo compreso, che non incontra spesso nel suo ambiente. Questo aspetto etologico, risulta molto forte in alcune specie di squali, i quali difendono semplicemente il loro territorio; oppure si avvicinano quando si sentono minacciati, in determinate condizioni. Più facilmente, scappano alla nostra vista.
L'unico modo che lo squalo ha per "toccare" le cose che gli stanno intorno è la bocca. Naturalmente molti squali possiedono denti taglienti e affilati e quindi, il semplice tocco, lascia inevitabilmente il segno, ma questo non significa che lo squalo vuole farci del male; con questo comportamento, esso, semplicemente, cerca di capire la natura di quello che gli sta di fronte, tenta di capire che cosa sta toccando e spesso, realizzato il fatto che non siamo il suo cibo molla la presa. Anche il cane spesso "“tocca" con la bocca, anche se a volte utilizza contemporaneamente le zampe per "capire" che cosa ha di fronte.
Lo squalo possiede un carattere, come la maggior parte degli esseri viventi. Esistono squali della stessa specie più timidi e meno spavaldi di altri; questo comportamento è stato notato da alcuni ricercatori osservando per lungo tempo gli squali di una stessa specie. Lo squalo bianco, ad esempio, non aggredisce per forza qualsiasi cosa si trovi in acqua, ma spesso è sospettoso, diffidente, ma anche spavaldo ed irruente, la differenza non è data dal sesso, ma piuttosto influisce (o può influire) anche una determinata condizione ambientale, o magari lo squalo sazio di cibo non intende attaccare. Altri fattori possono incidere sul suo comportamento, questo però ci spiega che è dotato di un carattere, ed attua un comportamento che mette in atto in relazione alla situazione che si trova ad affrontare.
Esistono alcune regole che occorre seguire se ci si immerge o si fa il bagno in mare, ove si ritiene sia possibile la presenza degli squali. Naturalmente se si seguono queste regole fondamentali, direi che l'incontro con il "signore del mare", non può essere che istruttivo e gratificante.
- La prima cosa da seguire è quella di non fare il bagno se si hanno ferite con perdita di sangue, o nel caso delle donne, non entrare in acqua in presenza del ciclo mestruale. Sappiamo benissimo che lo squalo è attirato dal sangue, è ne percepisce l'odore a distanze notevoli, anche ad alcuni chilometri;
- Non utilizzare indumenti tendenzialmente chiari, che possono trarre in inganno lo squalo, scambiandoci con il ventre chiaro di un pesce, o con metalli luccicanti, che possono simulare le scaglie argentee dei pesci illuminate dal sole;
- Non entrare in acqua all'imbrunire, perché gli squali di alcune specie sono più attive di notte, o in condizioni di visibilità tale da impedire allo squalo di scambiarci per una sua preda potenziale;
- Naturalmente, se ci si trova in Sud Africa o in Australia, o lungo le coste del Pacifico americano per fare surf, evitare determinate condizioni ambientali (per esempio acque torbide), per evitare che lo squalo possa scambiarci per un'otaria o una foca. In questo caso ci si riferisce principalmente allo squalo bianco;
- Non porsi mai di fronte ad uno squalo in modo tale da ostacolarlo e minacciarlo, per reazione ha la tendenza ad attaccare o fuggire, e se sferra un attacco, i denti, a contatto con la pelle essendo questa bagnata e quindi più morbida, possono causare gravi danni, e si rischia il dissanguamento se viene recisa una vena "portante" oppure l'asportazione delle carni o degli arti. Occorre sempre rimanere adagiati sul fondo se ci si trova in immersione, per l'osservazione, altrimenti cercare di rimanere a ridosso di una parete rocciosa, e lasciare sempre uno spazio libero davanti allo squalo;
- evitare lo shark feeding, pratica che oltre a danneggiare il naturale comportamento degli squali, può divenire pericolosa qualora gli squali entrino nella condizione di frenesia alimentare.
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1 - SQUALO BIANCO – Carcharodon carcharias
È il più pericoloso fra tutti gli squali, per la sua curiosità e capacità di fuoriuscire dall’acqua con salti spettacolari quando afferra la sua preda, e con il muso, per osservare anche quello che si trova sopra dell’acqua, un comportamento che solo lo squalo bianco può adottare.
2 - SQUALO TIGRE – Galeocerdo cuvier
Dopo lo squalo bianco, è il più pericoloso; si trova principalmente nelle acque tropicali, ma anche in quelle temperate. Ha la capacità di spingersi in acque basse, è attratto da una grande varietà di oggetti galleggianti e le autopsie hanno permesso di trovare nel suo corpo gli oggetti più curiosi.
3 - SQUALO MAKO – Isurus oxyrinchus
Squalo pelagico, dopo lo squalo bianco e lo squalo tigre, è considerato il più pericoloso. Si trova in acque profonde e nuota solitario. Percorre lunghe distanze e possiede denti molto accuminati e ricurvi. Abita sia le acque temperate che quelle tropicali.
4 - SQUALO DELLO ZAMBESI – Carcharhinus leucas
Potenzialmente è il più pericoloso, perché capace di avventurarsi anche nelle acque dolci dei fiumi delle aree tropicali. E' stato avvistato a molti chilometri dal mare, nei fiumi come il Mississipi, il Gange, lo Zambesi e il Tigri. Si ciba anche di altre specie di squali.
5 - SQUALO LONGIMANO – Carcharhinus longimanus
Specie tropicale, come lo squalo mako è pelagico e si trova in alto mare. Squalo oceanico per eccellenza, possiede denti affilati e triangolari, molto simili a quelli dello squalo bianco. Responsabile di attacchi a molti naufragi durante le due guerre mondiali, è ora ritenuto il responsabile dell'attacco a gruppi di turisti nelle acque di Sharm el Sheikh, località Naama Bay. In quesato caso, probabilmente, si è trattato di un esemplare errante e/o malato, poiché l'attacco è avvenuto a pochi metri dalla linea di costa.
6 - SQUALO RAMATO – Carcharhinus brachiurus
Squalo possente e dal colore grigio bronzo, vive sia al largo che vicino alle coste, sia in acque temperate che tropicali, potenzialmente pericoloso per l'uomo, essendo un predatore molto attivo. Alcuni attacchi sono attribuiti a questa specie, lungo le coste del Sud Africa.
7 - SQUALO BRUNO – Carcharhinus obscurus
Squalo comune in acque tropicali, attivo sia vicino alla costa quanto al largo. Presente nel Mediterraneo sud occidentale, è uno squalo che ha attaccato l'uomo.
8 - SQUALO MARTELLO MAGGIORE – Sphyrna mokarran
Fra le otto specie di squalo martello è la più grande, raggiunge anche i sei metri, quindi per la sua mole diventa potenzialmente pericoloso. Presente in acque temperate e tropicali, effettua migrazioni notevoli, si avvicina alle coste, ma principalmente di alto mare. Presente anche in Mediterraneo vicino alle coste Africane.
9 - SQUALO VERDESCA – Prionace glauca
Squalo pelagico, comune in Mediterraneo. Per via della pesca attiva nei suoi confronti è seriamente minacciato di estinzione. Raggiunge anche i quattro metri e può attaccare l'uomo. È stato osservato aggirarsi attorno ai naufraghi. Circa il 4% degli attacchi è attribuibile a questa specie.
10 - SQUALO GRIGIO DI BARRIERA – Carcharhinus amblyrhynchos
Squalo attivo nelle acque tropicali, lungo le barriere coralline (Mar Rosso, Oceano Indiano e Oceano Pacifico australe). Squalo di medie dimensioni, molto agile e aggressivo quando difende il proprio territorio. Vive in comunità come lo squalo pinna nera e pinna bianca, può diventare aggressivo specialmente in fase di caccia, colto da frenesia alimentare. Si è dimostrato più aggressivo nelle acque del Pacifico.
11 - SQUALO LIMONE – Negaprion brevirostris
Squalo comune nelle acque tropicali dei Caraibi, squalo veloce ed agile si aggira a ridosso della scogliera corallina alla ricerca di cibo. Diviene aggressivo, come del resto gli altri squali, se molestato. Mediamente raggiunge i tre metri di lunghezza.
12 - SQUALO TORO – Carcharias taurus
Squalo massiccio e robusto, alla vista sembra incutere timore con i suoi denti ricurvi. Squalo capace di sostare sul fondo marino e continuare la respirazione stando fermo, si aggira sia in superficie che a ridosso della costa. Predilige le ore notturne per la caccia. Vive sia nell’Oceano Atlantico che nel Pacifico occidentale e nell’Oceano Indiano, in Mediterraneo è presente soprattutto in Sicilia.
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Terminando, non mi resta che ricordarvi che se lo squalo in generale attacca l'uomo, certamente accade a causa di un fattore scatenante non sempre imputabile alla volontà dello squalo stesso, poiché non rappresentiamo le sue prede abituali. La cosa fondamentale da fare è quella di rispettare il suo habitat, e come tutti gli animali selvatici, richiede attenzione e rispetto. Non è lo squalo ad invadere il nostro territorio, ma semplicemente siamo noi ad invadere il suo…. Loro, sono su questo pianeta da tempi immemorabili, molto prima dell'avvento dell'uomo.
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